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Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Dio degli eserciti, ritorna! Guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna, proteggi quello che la tua destra ha piantato, il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Sia la tua mano sull’uomo della tua destra, sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte. Da te mai più ci allontaneremo, facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.
«Beata colei che ha creduto»
Mons. Ramon MALLA i Call Vescovo Emerito di Lleida (Lleida, Spagna)Oggi, è l’ultima domenica di questo tempo di preparazione all’arrivo –l’Avvento- di Dio a Betlemme. Volendo essere in tutto uguale a noi, volle essere concepito –come qualunque altro uomo- nel seno di una donna, la Vergine Maria, ma per opera e grazia dello Spirito Santo, giacché era Dio. Presto, il giorno di Natale celebreremo, con grande giubilo, la Sua nascita.
Il Vangelo di oggi ci presenta due personaggi, Maria e Sua cugina Elisabetta che ci indicano l’atteggiamento che dobbiamo avere nel nostro spirito per contemplare questo avvenimento. Deve essere un atteggiamento di fede e di fede dinamica.
Elisabetta, con sincera umiltà, «fu colmata dello Spirito Santo ed esclamò a gran voce,e disse (...) A che cosa devo che la madre del mio Signore venga a me?» (Lc 1,41-43). Nessuno glielo aveva detto; solo la fede, lo Spirito Santo, le aveva fatto vedere che Sua cugina era madre del suo Signore, di Dio.
Conoscendo adesso l’atteggiamento di fede totale da parte di Maria, quando l’Angelo Le annunciò che Dio L’aveva scelta per essere Sua madre su questa terra, Elisabetta non indugiò nel proclamare la gioia che dà la fede. Lo evidenzia dicendo: «Beata Colei che ha creduto!» (Lc 1,45).
E’, dunque, in atteggiamento di fede che dobbiamo vivere il Natale. Ma, imitando Maria e a Elisabetta, con fede dinamica. Di conseguenza, come Elisabetta, se è necessario, non dobbiamo astenerci dall’esprimere la gratitudine e la gioia di aver fede. E, come Maria, inoltre, dobbiamo manifestarla mediante le opere. «Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta» (Lc 1,39-40) per congratularsi con lei e per aiutarla, restando circa tre mesi da lei (cf. Lc 1,56).
Sant’Ambrogio ci raccomanda che, in queste feste, «abbiamo tutti l’anima di Maria per glorificare il Signore». Sicuramente non mancheranno le occasioni per condividere allegrie ed aiutare i bisognosi.
Pensieri per il Vangelo di oggi
«Giovanni sussultò di gioia e Maria si rallegra nel suo intimo. Isabella, dopo aver concepito, diviene piena di Spirito Santo; Maria, invece, lo è ancora prima di concepire, per questo di lei si dice: ‘Felice tu che hai creduto!» (Sant’Ambrogio)
«Quando Maria entra in casa di Isabella, il suo saluto riempie di grazia. In questo incontro il protagonista silenzioso è Gesù. Maria lo porta nel suo seno come in un tabernacolo, e ce lo offre come il dono più sacro. Dove c’è Maria è presente Gesù» (Benedetto XVI)
«Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi...». Con Elisabetta ci meravigliamo: «A che debbo che la Madre del mio Signore venga a me?» (Lc 1,43). Maria, poiché ci dona Gesù, suo figlio, è Madre di Dio e Madre nostra; possiamo confidarle tutte le nostre preoccupazioni e le nostre implorazioni: ella prega per noi come ha pregato per sé: «Avvenga di me quello che hai detto» (Lc 1,38). Affidandoci alla sua preghiera, con lei ci abbandoniamo alla volontà di Dio: «Sia fatta la tua volontà» (Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 2.677)