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Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
»Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
«Hai rivelato ai piccoli»
Fray Josep Mª MASSANA i Mola OFM (Barcelona, Spagna)Oggi, festa di san Francesco di Assisi, il Vangelo comincia con una breve preghiera di Gesù; segue con una lezione di vita trinitaria e finisce con un invito. I tre fattori costituiscono una fotografia spirituale, diremmo, del Santo che festeggiamo.
Nella preghiera, Gesù esalta il Padre perché si svela ai semplici ed agli umili: «le hai rivelate ai piccoli» (…) (Mt 11,25). Dio svela loro la profondità della Sua vita trinitaria: «nessuno conosce il Padre se non il Figlio (…)» (Mt 11,27). Conoscere il Padre ed il Figlio con la Mente che é lo Spirito Santo! É Lui che conosce la profonditá di Dio! Ricordiamo che il verbo “conoscere”, nella Bibbia, significa amare ed essere amato, donarsi e possedere. Questa “conoscenza” reciproca del Padre e del Figlio, costituisce lo stesso Spirito; allo stesso modo, possiamo dire pure che lo Spirito Santo é l’ Amore, l’ Unitá, l’ Alito, la Lingua… del Padre e del Figlio.
Il Santo di Assisi si caratterizza per la sua semplicità ed umiltà; la sua umiltà lo trasforma in un terreno propizio per ricevere questa rivelazione del mistero trinitario. Infatti i suoi scritti e le sua prime biografie segnalano in lui un’ esperienza profonda del mistero della vita trinitaria. Dio Trinitario gli si da a “conoscere” e lui viene conosciuto da Dio.
L’ invito finale di Gesù é il coronamento di tutto: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11,28). Gesù é benevolo ed umile di cuore; perciò é il riposo degli umili, come pure di tutti quelli che sono stanchi, perché non lo sono abbastanza. In Gesù impariamo l’ umiltá: «Imparate da me» (MT 11,29).
Il papa Francesco non ha solamente il nome del nostro Santo, ma anche la sua semplicità ed umiltà, come rileviamo nei suoi gesti e parole. Coraggio, dunque! Abbiamo avanti a noi l’ esempio più grande, quello di Cristo Gesù. E, partendo da Lui, abbiamo quello di san Francesco e del Papa.
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