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Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
»Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi».
»Allora i giusti gli risponderanno: «Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?». E il re risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me».
«Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me»
Fr. Salomon BADATANA Mccj (Wau, Sudan del Sud)Oggi, celebrando la memoria di San Martino di Tours, la liturgia ci invita a meditare su questo brano evangelico secondo San Matteo. Lì ci si parla dei tempi finali cuando il Figlio dell'Uomo verrà a giudicare, mettendo a parte i giusti e i peccatori. Agendo in questo modo, Gesù premierà i giusti invitandoli a prendere possesso del regno preparato per loro. Ma qual è la condizione per ereditare il regno? Il Vangelo afferma chiaramente: «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato (...) ”(Mt 25,35-36).
Le persone, tuttavia, furono sorprese perché - in effetti - non hanno mai visto il Signore. Pertanto, la domanda è: - Come può essere che abbiamo fatto tutto questo senza mai vederti, Signore? Quindi Gesù si spiega dicendo: "In verità, io ti dico, quello che hai fatto a uno di questi miei fratelli più giovani, mi hai fatto» (Mt 25,40).
Questo è esattamente ciò che fece Martino mentre era ancora un catecumenale. Si dice che un giorno faceva molto freddo, alle porte di Amiens, Martino trovò un mendicante tremante e mezzo nudo. Mosso dalla compassione, Martino divise il suo mantello in due parti e lo diede al povero. Lo fece perché vide Cristo nei poveri. Come San Martino, siamo anche chiamati ad aiutare i poveri. Questa è la vocazione dei cristiani! È in questo senso che Papa Francesco ha scritto che "nessuno di noi può pensare di essere esente dalla richiesta dei poveri e della giustizia sociale". Possa San Martino di Tours intercedere affinché ci prendiamo veramente cura dei bisognosi!