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Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
I monti fondono come cera davanti al Signore, davanti al Signore di tutta la terra. Annunciano i cieli la sua giustizia, e tutti i popoli vedono la sua gloria.
Perché tu, Signore, sei l’Altissimo su tutta la terra, eccelso su tutti gli dèi.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
«Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne (...)»
Rev. D. Antoni CAROL i Hostench (Sant Cugat del Vallès, Barcelona, Spagna)Oggi, meditando la Trasfigurazione, intuiamo la situazione dell'uomo nel cielo. Quello che ci interessa di più è contemplare la reazione spontanea degli "interlocutori terreni" di quella scena. Anche in questo caso, si tratta di Simon Pietro che ha preso la parola: «Maestro, è bello per noi stare qui» (Lc 9,33). E 'meraviglioso vedere che, soltanto vedendo il Corpo di Cristo in stato glorioso, Pietro si sente completamente felice: non manca a lui niente d’altro.
«Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». La reazione di Pietro mostra il dinamismo più autentico dell’amore: egli non pensa più al suo proprio benessere; egli vuole mantenere quella situazione di profonda felicità, cercando il bene degli altri (in questo caso, interpretata in un modo molto umano: con delle tende!). E 'la manifestazione più chiara del vero amore: sono felice perché ti faccio felice; Sono felice dando me stesso per la tua felicità.
E 'anche molto rivelatore che Simone intuitivamente riconosce Mosè ed Elia. Pietro, naturalmente, aveva sentito parlare di loro, ma non li aveva mai visti (avevano vissuto secoli prima!) E invece li riconosce subito (come se li avessi conosciuti da sempre). Ecco qui un segno dell'elevato grado di conoscenza dell'uomo nel Cielo: contemplare Dio "faccia a faccia", proporzionerà un’inimmaginabile aumento della sua conoscenza (un coinvolgimento molto più profondo nella Verità). In breve, «La "divinizzazione" nell’altro mondo", indicata dalle parole di Cristo, apporterà allo spirito umano una tale "gamma di esperienza" della verità e dell’amore che l’uomo non avrebbe mai potuto raggiungere nella vita terrena» (San Giovanni Paolo II).
Infine, Simone, vedendo Mosè ed Elia, non solo li conosce al momento, ma anche li ama subito (pensa a fare una tenda per ciascuno di essi). San Pietro, Papa (il primo della Chiesa), ma pescatore, esprime questo amore in modo semplice; Santa Teresa, suora, ma Dottoressa (della Chiesa) ha espreso in modo profondo la logica dell'amore: "Il contento di contentare l'altro eccede il mio contento."
Pensieri per il Vangelo di oggi
«E’ apparsa tutta la Trinità: il Padre nella voce, il Figlio nell'uomo, lo Spirito nella nube luminosa» (San Tommaso d’Aquino)
«Con Pietro, Giacomo e Giovanni, saliamo anche noi oggi sul monte della Trasfigurazione e ci fermiamo in contemplazione del volto di Gesù, per riceverne il messaggio e viverlo nella nostra vita; perché anche noi possiamo essere trasfigurati dall'Amore» (Francesco)
«Alla soglia della vita pubblica: il Battesimo; alla soglia della Pasqua: la Trasfigurazione (…) ci offre un anticipo della venuta gloriosa di Cristo “il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso" (Fil 3,21). Ma ci ricorda anche che “è necessario attraversare molte tribolazioni per entrare nel Regno di Dio" (At 14,22)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 556)