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Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
Saziaci al mattino con il tuo amore: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. Rendici la gioia per i giorni in cui ci hai afflitti, per gli anni in cui abbiamo visto il male.
Si manifesti ai tuoi servi la tua opera e il tuo splendore ai loro figli. Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio: rendi salda per noi l’opera delle nostre mani, l’opera delle nostre mani rendi salda.
Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».
«Se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni»
Rev. D. Xavier SERRA i Permanyer (Sabadell, Barcelona, Spagna)Oggi, vediamo come Gesù –che ci ama-, vuole che tutti noi entriamo nel Regno dei cieli. Quindi questo avvertimento così grave ai "ricchi". Anche loro sono chiamati ad entrare. Ma essi hanno una situazione più difficile per accettare Dio. Le ricchezze possono far credere a loro di avere tutto. Sono tentati di deporre la loro sicurezza e la loro fiducia nelle proprie capacità e ricchezze, non rendendosi conto che la fiducia e la sicurezza devono essere poste in Dio. Ma non solo di parola: come è facile dire "Sacro Cuore di Gesù, confido in Te", ma quanto è difficile parlare con la vita. Se siamo ricchi, quando di cuore diciamo questa preghiera, cerchiamo di rendere le nostre ricchezze un bene per gli altri, ci sentiremo amministratori di beni che Dio ci ha dato.
Di solito vado in Venezuela in missione, e lì davvero -nella loro povertà, e senza molta sicurezza umana- le persone si rendono conto che la vita è appesa a un filo, che la loro esistenza è fragile. Questo li aiuta a rendersi conto che è Dio chi dà loro consistenza, che la loro vita è nelle mani di Dio. Ma da noi, -nel nostro mondo consumista- abbiamo tante cose che possiamo essere tentati di credere che ci danno sicurezza, che ci sostiene una grossa fune. Ma, in realtà, -come i "poveri"- siamo appesi ad un filo. Madre Teresa disse: «Dio non può riempire ciò che è pieno di altre cose». Corriamo il pericolo di avere Dio come un elemento in più della nostra vita, un libro in più nella biblioteca, importante, sì, ma un’altro libro. E, pertanto, non considerarlo davvero come nostro Salvatore.
Pertanto sia i ricchi che i poveri, nessuno può salvare se stesso: «Chi può essere salvato?» (Marco 10,26), esclameranno i discepoli. «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio» (Marco 10,27), Gesù risponde. Affidiamo tutti e del tutto a Gesù, e che questa fiducia si manifesti nella nostre vite.
Pensieri per il Vangelo di oggi
«La povertà accompagnò Cristo sulla croce: con Cristo fu sepolta, con Cristo risorse, con Cristo salì al cielo. Le anime che si innamorano della povertà ricevono, già in questa vita, leggerezza per volare in cielo» (San Francesco d'Assisi)
«Il giovane non si lasciò conquistare dallo sguardo d'amore di Gesù, e così non poté cambiare. Solo accogliendo con umile gratitudine l'amore del Signore ci liberiamo dalla seduzione degli idoli: promettono vita, ma causano morte» (Francesco)
«(...) Nei tre Vangeli sinottici, l'appello di Gesù, rivolto al giovane ricco, a seguirlo nell'obbedienza del discepolo e nell'osservanza dei comandamenti, è accostato all'esortazione alla povertà e alla castità. I consigli evangelici sono indissociabili dai comandamenti. (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2.053)