Un team di 200 sacerdoti commenta il Vangelo del giorno
200 sacerdoti commenti il Vangelo del giorno
Contemplare il Vangelo di oggi
Vangelo di oggi + omelia (di 300 parole)
«Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono»
Rev. D. Pere CAMPANYÀ i Ribó (Barcelona, Spagna)Oggi, il Vangelo ci parla di felicità. Certamente il desiderio di felicità è universale per tutti gli esseri umani. Se chiedete a qualcuno: «Vuoi essere felice?», la risposta sarà sempre la stessa: «Sì, voglio esserlo». Ma non c'è unanimità nell'affermare ciò che costituisce la vera felicità. Gesù parla più volte sulla vera felicità e dove trovarla. Ripetendo quello che dice il Vangelo di oggi, Gesù afferma che la felicità si trova nell’essere in grado di poter vederlo e ascoltare le sue parole, perché con Lui è arrivato il tempo definitivo (cfr. He 1,1-2), in tale modo che, portando lo sguardo sulla sua persona, possiamo parlare di un prima e un dopo.
Quindi, Dio si serve degli elementi umani come preparazione del nuovo tempo: essendo parte della nostra storia, il Figlio di Dio ha bisogno di una madre, e questa sarà Maria; la Vergine avrà anche bisogno di genitori che furono Gioacchino ed Anna. Essi, senza saperlo, saranno i nonni del Messia. Applicando le parole di San Paolo agli Efesini (1,9-10), possiamo dire: poiché egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui prestabilito per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose.
Non c'è da stupirsi se Giovanni Damasceno si congratula i santi sposi con queste parole: «O Giacchino ed Anna, coppia beata, veramente senza macchia! Dal frutto del vostro seno voi siete conosciuti». Che felicità per i genitori che hanno la fortuna di avere dei figli che possono ammirare la sua fedeltà e ringraziare il loro comportamento generoso, per il quale hanno ricevuto la loro esistenza umana e cristiana. Ma che gioia anche per i bambini che hanno la fortuna di conoscere Gesù Cristo, perché hanno ricevuto dai loro genitori la formazione cristiana, con l'esempio di vita e di preghiera familiare.