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Temi evangeli.net

Gesù nei Misteri del Rosario

  1. Misteri del Dolore
    1. Il viaggio di Gesù al Calvario carico della Croce
      1. Il giudizio. La Croce

Ci stiamo avvicinando al "culmine" della vita di Gesù (e dei Misteri del Rosario). I Misteri Dolorosi raggiungono la loro massima intensità quando entra in gioco il grande tema: la Croce ... Nel 4º Mistero del Dolore appare già la croce (per ora, sul dorso del Signore): inizia la Via Crucis! In questo tragetto, probabilmente, la Vergine ha avuto l'opportunità di vedere suo Figlio da vicino e di dirGli alcune parole ...

La storia della salvezza si concentra sulla croce. Ma, in ogni caso, la Croce è essenzialmente associata alla Risurrezione: non esiste una vera Resurrezione se prima non c'è una morte (vera) sulla Croce; a sua volta, la morte sulla Croce non avrebbe avuto alcuna forza salvifica se non fosse stata superata dalla Risurrezione (leggere più: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui»).

***

 

1º) «- Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?» Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!» (Mc 15,12-13). Il governatore Ponzio Pilato agì in modo frivolo: «Che cos’è la verità?» (Gv 18,38) rispose quando Gesù cercò di farlo riflettere. Di  conseguenza, senza prestare attenzione alla Verità, vedendo che Gesù Cristo era innocente, fece un'offerta assurda al popolo: scegliere tra Barabba e Gesù. Loro, impazziti e ossessionati, hanno scelto Barabba! (leggere più: Il coraggio della verità). Non possiamo nemmeno immaginare il dolore della Vergine: nonostante i suoi sforzi per difenderlo, suo figlio le stava definitivamente portato via..

Hanno scelto Barabba e il governatore non sa più cosa fare. «—Ma che male ha fatto?» (Mt 27,23). Risposta: «—Crocifiggilo, crocifiggilo! » (Lc 23,21). Non c'è riflessione in nessuno: sono collettivamente impazziti (leggere più: «Ed era notte»). San Giovanni —nel suo "Prologo"— rende omaggio al Verbo Incarnato, ma lo fa dichiarando tutta la verità: «Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto» (Jn 1,11). Questa è la vita di Cristo! Maria era già avvertita: suo Figlio sarebbe un «segno di contraddizione» (Lc 2,34). Secoli dopo, è ancora così, e potrebbe rimanere così fino alla fine dei secoli. Solo Dio lo sa! (Un altro mistero!)

 

2º) «Pilato (...) prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabile di questo sangue» (Mt 27,24). La frivolità non porta ovunque. Ci sono stati innumerevoli processi iniqui (falsi!) nel corso della nostra storia, ma quello di Ponzio Pilato fu del tutto surrealista. Mai qualcuno era stato dichiarato innocente e, allo stesso tempo, condannato a morte (e morte su croce!). Alla fine, «Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio« (Gv 19,16-17). In breve, «gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce» (Jn 3,19)... (leggere più: Il "zelo della Croce": amore che si dona).

 

3º) «Noi invece annunciamo Cristo crocifisso (...), potenza di Dio e sapienza di Dio» (1Cor 1,23-24). Poco arebbe immaginato Pilato che con la sua frivola e utilitaristico procedere —disprezzando la verità—, sarebbe  strumento del più vero, del più radicalmente decisivo e definitivo: nelle parole di san Pietro: «Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato...» (1Pe 2,24). Nel suo corpo sulla Croce! Questo è il tema! (leggere più: «Qui vi è uno più grande di Salomone (...) qui vi è uno più grande di Giona»).

Per quanto riguarda la risposta degli ebrei «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». (Mt 27,25)— meglio se l’ avessero risparmiata: nel 70 le truppe del generale Tito assediarono Gerusalemme e non lasciarono «pietra su pietra» (Lc 21,6). «Non ci si può prendere gioco di Dio» (Gal 6,7).

 

4º) «Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori» (Is 53,4). Tutta la cristianità (e non solo San Pietro), dalla sua prima generazione, fu completamente convinta  di tutto questo argomento (leggere più: Dolore in chiave cristiana). Ci sono innumerevoli passaggi neo-testamentari a questo riguardo. E gli avvertimenti di Gesù furono chiari e reiterati (leggere più: «Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra?»). Ma, in aggiunta, la “musica” veniva da lontano: Isaia, per esempio, era assolutamente esplicito a riguardo (la citazione di Pietro che abbiamo trascritto sopra solo fa che “riprodurre” 53).

Non dovrebbe stupirci l'unità (continuità) tra Antico e Nuovo Testamento: i concetti non cambiano (leggere più: La Passione di Cristo). Ma si c'è una novità: «La vera novità del Nuovo Testamento non sta in nuove idee, ma nella figura stessa di Cristo, che dà carne e sangue ai concetti: un realismo inaudito» (Benedetto XVI). Non è più la “carne” dei primogeniti d'Egitto, né la carne di animali sacrificati in espiazione, ne si trata della “carne” dei Santi Innocenti: è la “carne” di Dio incarnato, ed è la “carne crocifissa” (Un’espressione “dura” —ma realistica— di San Giovanni Paolo II).